SI PARTE!
Il 19 ottobre 2021 abbiamo presentato ufficialmente il progetto “La Casa di Ale” alla stampa presso una location di tutto rispetto, ovvero Regione Lombardia. Un evento a cui hanno presenziato il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi, il consigliere regionale Angelo Orsenigo e il sindaco del comune di Villa Guardia Valerio Perroni.
Un evento fortemente desiderato e voluto per dare un inizio ufficiale a questo progetto privato ma che nelle intenzioni vuole aprirsi a tutti affinché possa essere di una qualche utilità per altre persone con disabilità più o meno gravi.
Questo passaggio istituzionale arriva dopo anni di ricerca dell’immobile (inizialmente del terreno) giusto, della progettazione di ogni particolare, dello studio di soluzioni esistenti e non da tutto il mondo.
Poter presentare ufficialmente “La Casa di Ale” ci ha dato ancora più stimoli a andare avanti con quella che vorremmo che diventasse a tutti gli effetti la prima concept house completamente studiata affinché un disabile grave qual è nostro figlio Alessandro possa vivere una vita il più possibile normale e indipendente.
Vedere il nostro Comune e la Regione interessarsi al progetto ha significato molto per noi, in quanto dimostra una grande apertura da parte di quelle istituzioni virtuose dove la persona è al centro del discorso. Il loro interesse è dettato dalla nostra voglia di condividere il più possibile le soluzioni tecnologiche e architettoniche con chiunque ne abbia bisogno, affinché il nostro esempio possa essere utile per chi come noi ha esigenze speciali.
Le opportunità sono tante e vanno cercate, approfondite, volute. Diventa fondamentale la creazione di un network in cui devono far parte sia i privati sia le istituzioni. Sempre nell’ottica di ricercare le innumerevoli soluzioni che si affacciano sul mercato e di renderle adatte alle diverse necessità. In questo contesto le istituzioni possono (e devono) farsi portatrici di quanto di meglio i privati realizzano, affinché tutti gli sforzi e le ricerche non vadano persi, ma raggiungano la cittadinanza e instillino in essa nuove idee e soluzioni, cercando di trasformarla da passiva a cittadinanza attiva. Un circolo virtuoso che porti a un miglioramento della vita delle persone, soprattutto delle fasce più deboli.